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La chiave per ottenere la massima efficienza dai carrelli elevatori

I vostri carrelli elevatori funzionano tanto efficacemente ed efficientemente quanto dovrebbero? Se avete risposto “sì”, molto bene. E se la vostra risposta è “no”? Non è l’ideale, ma è encomiabile che siate in grado di riconoscere questo problema. Si tratta di un importante primo passo.

Ma come siete arrivati a questa conclusione? Se ciò non accade in base all’evidenza di dati specifici/telematica, è impossibile sapere esattamente a che livello si collocano le vostre prestazioni.

I sistemi telematici versatili vi possono fornire queste informazioni. I sistemi intelligenti misurano e registrano le operazioni: permettendovi di valutare e rendere ottimali le vostre attività. La telematica potrebbe essere LA chiave per riuscire a mantenere i costi complessivi di proprietà (Total Cost of Ownership – TCO) più bassi possibili.

Operazioni ottimali

La telematica permette di gestire una flotta usando i vostri carrelli elevatori correttamente, e al posto giusto… mantenendo le spese al minimo assoluto.

Oltre a salvaguardare gli operatori e i loro colleghi, questi sistemi sofisticati rivelano le risposte a questioni cruciali come:

  • Come viene usata la capacità della mia flotta?
  • In che modo i miei conduttori stanno trattando l’equipaggiamento e i carichi?
  • I miei carrelli sono abbastanza sicuri da poter essere usati?

La comprensione in tempo reale di situazioni come queste è possibile mediante la registrazione e la comunicazione wireless. Le informazioni sui carrelli vengono continuamente raccolte e trasmesse al sistema usando il trasferimento wireless dei dati, generalmente attraverso telefoni cellulari, Wi-Fi e internet.

La telematica vi permette di ottimizzare le operazioni e ridurre i vostri TCO. Alcuni dei vantaggi comprendono:

  1. Controllo iniziale

Il software guida gli operatori attraverso i controlli essenziali per determinare se un carrello può essere utilizzato in sicurezza. Un fattore importante è che questo non verrà usato finché il controllo non è stato completato adeguatamente, assicurando che tutto funziona bene.

  1. Registrazione di codice di errore

Questa caratteristica fornisce informazioni sull’avaria in corso, in modo che possano essere intraprese contromisure adeguate.

  1. Analisi di impiego

Questa vi permette di determinare la dimensione e la composizione della vostra flotta ottimale, registrando quanto un carrello è in fase di marcia, sollevamento o brandeggio. Ad esempio, se i dati mostrano che un carrello elevatore viene utilizzato principalmente per il trasporto orizzontale, potreste considerarne la sostituzione con un transpallet elettrico.

  1. Tracciamento eventi

Questi sistemi, utilizzando sensori d’urto regolabili, tracciano accuratamente sia gli eventi che la loro gravità. Quando sono integrati al GPS (ved. punto nr. 9), il tracciamento dell’evento conferma che cosa è accaduto, chi stava effettuando l’operazione e in che luogo.Ciò vi permette di eliminare i colli di bottiglia nell’operazione, nonché di analizzare e gestire qualsiasi comportamento di guida individuale.

  1. Registrazione del tempo e misurazione

Gli intervalli di tempo, uno strumento ideale per confrontare le flotte, sono completamente regolabili, sia che abbiate bisogno di analizzare le operazioni su base oraria, giornaliera, o anche stagionale. È un modo particolarmente efficace per registrare i momenti di picco, permettendovi di regolare l’utilizzo della vostra flotta.

  1. Rapporti operativi e panoramica costi

Poter effettuare misurazioni significa avere maggiore comprensione e informazioni che possono essere usate per scopi gestionali.

  1. Allocazione dei carrelli a conduttori qualificati

L’impiego di immobilizzatori e delle certificazioni IPAF impedisce l’uso scorretto da parte di operatori non autorizzati. Sottolinea, inoltre, l’importanza di un comportamento di guida sicuro.

  1. Spegnimento automatico

Quando il conduttore non è presente, questa caratteristica spegne il carrello elevatore dopo un periodo di tempo pre-impostato, evitando il giro a vuoto del motore e il rischio di impieghi scorretti, risparmiando anche energia.

  1. Integrazione GPS

Questa funzionalità registra la posizione del carrello. Disponendo di una chiara immagine del percorso effettuato, sarete in grado di identificare e eliminare i colli di bottiglia, e di localizzare aree in cui gli incidenti si verificano con una frequenza maggiore alla media.

 

L’alto prezzo del danneggiamento dei carrelli elevatori

Succede troppo spesso che i segni di maltrattamenti o dell’eccessivo caricamento dei veicoli vengano ‘scoperti’ soltanto dopo i fatti. Può trattarsi di un graffio, di un’ammaccatura o di un malfunzionamento grave…

Senza avere i dati che possano confermare cosa è accaduto, è probabile che non possiate mai essere in grado di determinarne la causa. Qualsiasi sia il danno che si è verificato, una cosa è sicura: questo alla fine avrà sempre un impatto… e non si tratterà soltanto della riparazione.

Provate a pensare in che modo un fermo macchina non pianificato influenzerà le vostre capacità operative o la vostra reputazione commerciale. In un mercato così competitivo, saltare una scadenza non è mai un’opzione.

Lo sapevate?

I danni riportati dai carrelli elevatori possono ammontare a fino il 5% del costo di un tipico contratto di noleggio da cinque anni. Se si considera un’intera flotta, questo può portare velocemente ad una grossa spesa imprevista che avrebbe potuto essere evitata.

Conclusione

Nonostante la telematica sia necessaria per gestire enormi flotte di carrelli elevatori, possono beneficiarne anche le piccole attività. Parlando dei vostri obiettivi con un fornitore affidabile, riuscirete sicuramente a trovare delle soluzioni telematiche adatte al vostro caso.

 

  • ACTION POINTS
  • Contattate un concessionario Mitsubishi Forklift Trucks per parlare delle vostre esigenze.
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I motori più puliti fanno bene all’ambiente, e ai vostri costi di gestione complessivi

I motori più puliti fanno bene all’ambiente, e ai vostri costi di gestione complessivi

La richiesta di veicoli con inferiori emissioni e consumi più efficienti del carburante nel settore ’automobilistico si è spostata anche in altri campi dei trasporti. E quello dei carrelli elevatori industriali non fa eccezione. Oltre alla domanda di mercato, anche le normative europee hanno influenzato lo sviluppo dei moderni motori industriali.

Per ottenere questi risultati, molti produttori di motori diesel stanno adottando sistemi di rimessa in circolo dei gas di scarico (Exhaust Gas Recirculation – EGR), una tecnologia di post-trattamento delle emissioni che converte gli ossidi di azoto (NOx) nel flusso di scarico del motore diesel in azoto e vapore acqueo: due componenti naturali e sicuramente più rispettosi dell’ ambiente.

Come funzionano i sistemi di trattamento delle emissioni? E in che modo giocano un ruolo nell’abbassamento degli scarichi nocivi e nel miglioramento dell’efficienza dei consumi del carburante?

Il processo di combustione

I gas di ossido di azoto (NOx) si creano durante il processo di combustione a causa dell’elevata temperatura dei cilindri nel motore. Per ridurre le emissioni di NOx, prima che si sviluppino, è necessario abbassare la temperatura dei cilindri durante il processo di combustione.

Per soddisfare le normative sulle emissioni sono  stati sviluppati diversi nuovi sistemi e tecnologie dell’aria, come ad esempio:

  1. Rimessa in circolo dei gas di scarico (EGR)
  2. Common rail
  3. Rimessa in circolo dei gas di scarico

Il sistema di rimessa in circolo dei gas di scarico (EGR), noto anche come Sistema di riduzione dei NOx (NOx Reduction System – NRS), cattura una parte degli scarichi del motore, la raffredda, e la invia di nuovo indietro al collettore di aspirazione. L’EGR è efficace perché viene ridotta la percentuale totale di ossigeno disponibile nella camera di combustione grazie al gas di scarico ricircolato contenente pochissimo ossigeno, rispetto all’aria. Questa minore quantità di ossigeno nella camera di combustione consente di ottenere tempi di iniezione del carburante più avanzati, il che aiuta ad abbassare la temperatura del cilindro. Portando così a ridurre le emissioni di NOx.

E non è tutto. Mentre l’EGR abbassa i livelli di NOx durante la combustione del motore, il post-trattamento riduce il particolato (Particulate Matter – PM), gli idrocarburi (Hydrocarbons – HC) e il monossido di carbonio (CO) nello scarico.

  1. Common rail

Il common rail è un sistema di iniezione di carburante utilizzato dai moderni motori diesel. I sistemi a common rail garantiscono un livello di flessibilità tale da consentire un controllo delle emissioni, della potenza e del consumo di carburante ai massimi livelli. Un numero crescente di moderni motori diesel impiega i sistemi di alimentazione a iniezione diretta common rail (common rail direct injection – CRDi) per la flessibilità che offrono, nel rispetto delle norme più rigorose in materia di controllo delle emissioni.

In un sistema a common rail, il carburante viene immagazzinato a pressione variabile in un cilindro, o ‘rail’ (binario), collegato agli iniettori del motore tramite singoli tubi, che lo rendono un “common rail” (binario comune) per tutti gli iniettori. La pressione è controllata da una pompa del carburante ma sono gli iniettori, che lavorano in parallelo ad essa, a controllare i tempi e la quantità di carburante iniettato. Questo viene iniettato sotto pressione con una precisione controllata elettronicamente. Se confrontato con i più vecchi sistemi di alimentazione, quello a common rail è in grado di fornire carburante ad una pressione più elevata, garantendone un uso più efficiente. Il consumo di carburante diminuisce perché  viene spruzzato in modo più sottile, bruciando così in modo più efficiente.

Attraverso una temporizzazione flessibile, il sistema a common rail fornisce anche il carburante in più fasi, invece che in una volta sola. Questo migliora i livelli di rumore, vibrazioni e durezza, rendendo il motore più silenzioso e progressivo.

Un ulteriore vantaggio del sistema CRDi è che inietta il carburante direttamente nella camera di combustione. Ciò fa sì che se ne sprechi meno in fuliggine o in particolati negli scarichi e nei depositi all’interno del motore.

Conclusione

Le tecniche moderne permettono potenza e coppia elevate ad un basso numero di giri, ed un funzionamento senza problemi. Ma le aziende stanno anche cercando di ridurre al minimo il proprio impatto ambientale abbassando il loro consumo energetico.  Utilizzando veicoli con emissioni più pulite e consumi ridotti è possibile anche aspettarsi costi di esercizio inferiori.

  • Contromisure

  • Assicuratevi che i vostri carrelli elevatori termici soddisfino le normative più recenti sulle emissioni.

  • Controllate i livelli di consumo di carburante della vostra flotta e sostituite i carrelli elevatori che funzionano in modo non efficiente. Verrete compensati dal relativo risparmio.

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Le sfide da affrontare lavorando in altezza con carrelli retrattili

Tre suggerimenti per mantenere la produttività ad 11 metri

La maggior parte dei carrelli elevatori circola in magazzini convenzionali dove le scaffalature per pallet arrivano fino ai 4 metri di altezza. Poiché l’impiego ottimale dello spazio contribuisce ad aumentare la capacità di stoccaggio per queste applicazioni, i responsabili del magazzino preferiscono adottare carrelli compatti utilizzabili in corridoi più stretti. Se è disponibile dello spazio in altezza, si preferisce elevare le scaffalature e utilizzare carrelli con montanti più alti. Ciò nonostante, un carrello elevatore presenta anche degli ulteriori limiti relativi allo spazio che richiede. Quindi quando è davvero importante sfruttare anche l’altezza di un magazzino, si  impiegano altre attrezzature per la movimentazione dei materiali. Le gru con guida meccanica o i carrelli VNA sono soluzioni specializzate e molto efficienti, ma vengono utilizzati principalmente all’interno del corridoio. I carrelli retrattili offrono una maggiore flessibilità, spesso sono in grado di movimentare pallet ben oltre i 10 metri, e possono essere utilizzati anche  per il trasporto sulle distanze.

Anche se i carrelli retrattili sono estremamente stabili, usarli per immagazzinare pallet pone problemi di visibilità intrinseci. Naturalmente, per lavorare in sicurezza, queste macchine devono essere guidate dai vostri conduttori meglio addestrati e ovviamente i vostri porta-carichi devono essere impeccabili. Non vi è niente di più pericoloso che lavorare con pallet danneggiati o scadenti. Certo, le barre per pallet in colori fluorescenti aiuteranno a disporli, ma i veri vantaggi dipendono dal carrello stesso.

Come potete assicurarvi che i pallet siano caricati nel modo più sicuro? Ecco 3 fattori che possono fare la differenza.

1. Design

Prima di tutto, usate solo carrelli retrattili che abbiano un design che ottimizzi la vista dell’operatore sui carichi alti. I tettucci di protezione devono essere progettati in modo che non proteggano soltanto dalla caduta di merci, ma offrano anche un’ottima visuale sulle punte delle forche attraverso le barre. Prestate attenzione al design dello stesso carrello elevatore e del montante. Sono abbastanza sottili da permettere all’operatore di vedere attraverso ed avere una buona visibilità del carico?

2. Funzionalità intelligenti

Scegliete un carrello retrattile con caratteristiche ben studiate che aiutino ad immagazzinare i pallet in modo sicuro. In alcuni casi, queste possono anche essere aggiunte in seguito. L’ideale sarebbe impiegare un carrello retrattile dotato di una combinazione telecamera/monitor e di un pre-selettore dell’altezza di sollevamento. Un dispositivo di questo tipo aiuterà il montante a fermarsi esattamente al livello giusto e spesso gli stadi saranno allineati con l’altezza delle barre nelle scaffalature per pallet. Anche la centratura automatica dell’inclinazione delle forche e lo spostamento laterale anticipato migliorano la sicurezza e riducono i tempi di ciclo. L’impegno non è mai abbastanza quando si tratta di minimizzare i rischi.

3. Oscillazione

Quando si sollevano i pallet più pesanti sopra i 10 metri, entrano in gioco la gravità e le forze laterali. Al momento dell’arresto, un montante potrebbe oscillare avanti e indietro per un po’, il che comporta che l’operatore debba aspettare che il movimento cessi prima di poter posare il pallet. Nella movimentazione dei materiali questo spostamento viene chiamato ‘oscillazione’. Alcuni carrelli retrattili offrono funzioni che riducono questi movimenti del montante. Ad esempio, i carrelli retrattili possono essere dotati di un controllo passivo dell’oscillazione, questo fa in modo che il telaio si muova leggermente per compensare il movimento del carico elevato e smorzarlo. Questa funzione viene attuata da un software che fornisce in modo proattivo la regolazione corretta per contrastare l’oscillazione del montante.

Punti di intervento

  • Valutate se passando ai carrelli retrattili potrete utilizzare meglio lo spazio del magazzino. Fatevi un giro nel magazzino assieme al vostro rivenditore esperto di carrelli elevatori.
  • Esaminate opzioni aggiuntive per migliorare la produttività.
  • Verificate se potete migliorare le operazioni cambiando solo i montanti e optate per versioni con controllo dell’oscillazione o transizioni smorzate, “nessun urto” tra gli stadi del montante.
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I modi in cui la tecnologia moderna aiuta i conduttori di carrelli elevatori a lavorare meglio

Proprio come le attuali automobili, i moderni carrelli elevatori sono sempre più equipaggiati con strumentazione elettronica che permette loro di lavorare in modo più efficiente e sicuro. Mentre il Blind Spot Monitor, il Lane Departure Alert e il Pro-Collision System sono di ausilio a chi guida nel traffico stradale, caratteristiche come l’Intelligent Curve Control, il Sensitive Drive System, il 360 Degree Steering e l’Auto Fork Levelling aiutano i conduttori di carrelli elevatori.

Al giorno d’oggi, ci troviamo raramente ad affrontare un’eccessiva distanza di frenata causata dallo slittamento delle ruote sulla superficie stradale.  L’ABS (Anti-lock Braking System) impedisce che le ruote dei veicoli stradali si blocchino, e sono disponibili sistemi similari anche per i moderni carrelli elevatori.

L’Intelligent Curve Control (controllo intelligente delle curve) riduce il rischio che il carrello si inclini durante le svolte veloci. Questo sistema regola la velocità di traslazione in base all’angolo di sterzata delle ruote. Detto in parole povere: riduce automaticamente la velocità di marcia, anche se il conduttore mantiene premuto il pedale dell’acceleratore. Non appena le ruote assumono di nuovo una posizione di marcia diritta, la velocità riprende ad aumentare gradualmente. In questo modo, l’Intelligent Curve Control contribuisce ad evitare situazioni pericolose e garantisce un andamento di guida progressivo in curva.

Sempre in orizzontale

L’Auto Fork Levelling (livellamento automatico delle forche) permette al conduttore del carrello di collocare il montante in posizione verticale e, allo stesso tempo, mantenere le forche completamente orizzontali. Fornisce un sistema sicuro e senza stress per collocare le forche sotto al pallet, riducendo la possibilità di spingerlo fuori dallo scaffale o di danneggiarlo. Ricordate sempre che un pallet che cade può avere delle conseguenze disastrose. Questa caratteristica vi farà risparmiare continuamente del tempo di lavoro, poiché non sono più necessarie ulteriori correzioni del montante e delle forche.

Un carrello pensante

Con il Sensitive Drive System (sistema di guida sensibile), sembra quasi che il carrello pensi assieme al conduttore. È come se percepisse le sue intenzioni: lavorare rapidamente con veloci tempi di reazione oppure esercitare un approccio prudente con la massima accuratezza. Il Sensitive Drive System viene attivato sia dall’azionamento del pedale di accelerazione che dal controllo delle operazioni del montante.

Lavorare armoniosamente

In genere si associa il 360 Degree Steering (sterzo a 360°) principalmente alle macchine da magazzino, come i carrelli retrattili. Grazie ad esso, mentre le ruote girano il conduttore ha la possibilità di curvare e cambiare simultaneamente direzione. Ciò permette uno stile di guida più progressivo che fa anche risparmiare energia. Implica che non dobbiate prima frenare, cambiare direzione, e poi accelerare di nuovo. Questa tipologia di sterzo è attualmente divenuta disponibile anche su alcuni dei carrelli elevatori più avanzati.

Naturalmente, sia nella movimentazione dei materiali che nel traffico stradale, i dispositivi elettronici sono soltanto uno strumento. Sono di supporto a chi lavora. Comunque il conduttore e l’azienda di cui fa parte restano sempre responsabili dell’utilizzo dei carrelli elevatori nel modo più sicuro. Il fatto che la tecnologia moderna possa fornire un ausilio piacevole, e soprattutto sicuro, non costituisce un lusso superfluo.

 

  • Azioni:

  • Effettuate un’analisi dei rischi nel vostro magazzino e rilevate eventuali situazioni pericolose.

  • Considerate la possibilità di introdurre caratteristiche in grado di migliorare la sicurezza o la produttività della vostra flotta, oppure contattate il vostro concessionario di carrelli elevatori per discutere le opzioni disponibili.

  • Le caratteristiche moderne sono di grande aiuto per lavorare meglio, ma continuate a formare e ad educare i vostri conduttori, e considerate la possibilità di fargli seguire dei corsi che rinfreschino la loro preparazione.

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Lo spreco di carburante nei carrelli elevatori

Il rifornimento di carburante per il funzionamento dei carrelli elevatori durante un periodo contrattuale tipico può arrivare a costare migliaia di euro.

Il rifornimento di carburante per il funzionamento dei carrelli elevatori durante un periodo contrattuale tipico può arrivare a costare migliaia di euro. In applicazioni veramente molto intensive si arriva anche a cifre più alte. Mentre i prezzi del carburante continuano ad aumentare, anche la più piccola differenza nell’efficienza energetica può portare a risparmi a cui nessuna azienda può permettersi di rinunciare.

Lo studio sopraccitato ha rilevato una differenza di consumo di carburante sorprendentemente alta fra i diversi produttori, dimostrando quindi che la possibilità di risparmiare acquisendo il carrello elevatore ‘adatto‘ è una realtà tangibile.

Al momento dell’acquisto di un nuovo carrello elevatore, la voce relativa al costo del carburante viene spesso trascurata, confusa com’è fra i vari dati riportati sulle schede tecniche VDI del produttore. E se poi questo valore non corrisponde a ciò che ci si potrebbe aspettare, come si può biasimare il venditore per non averlo fatto notare? In alcuni casi è possibile che il valore corrispondente al consumo del carburante non venga neppure indicato.

In questo articolo spieghiamo quali valori bisogna ricercare e il modo in cui vengono misurati, dando un’idea del potenziale risparmio economico, da investire altrove.

Leggi questo articolo e ti renderai conto che la differenza dei costi di carburante fra due diversi produttori per un periodo di cinque anni può ammontare anche fino a 12.000 Euro per carrello elevatore. Si tratta di una somma incredibile, e poiché i costi del carburante continuano a salire, questo non è un fattore che può essere eliminato o migliorato nel prossimo futuro.

Test sul consumo di carburante

Il valore per il consumo di carburante normalmente riportato sulle schede tecniche dei carrelli elevatori è VDI 60.
Questo valore significa che il carrello ha eseguito un ‘ciclo di lavoro’ basato sul ciclo di test VDI2198 (vedi la figura in basso), moderando attentamente la velocità in modo da completare il ciclo 60 volte nel giro di 60 minuti. In tal modo si misura, quindi, il consumo di carburante in un’ora.

La sigla VDI sta per ‘Verband Deutscher Ingenieure’ (Associazione degli Ingegneri Tedeschi), e corrisponde allo standard accettato per la comparazione del consumo di carburante fra diversi carrelli elevatori. In ogni caso, nella pratica, la modalità con cui il carrello elevatore viene adoperato, e in particolar modo la tipologia di guida dell’operatore, può costituire (e generalmente costituisce) una differenza ancora maggiore.
Il carrello elevatore che viene testato avanza fino alla posizione ‘A’, solleva fino a 2 m di altezza il suo carico nominale, quindi fa inversione fino alla posizione ‘B’, distante circa 30 m. Qui effettua nuovamente il sollevamento del carico fino a 2 m, dopodiché inverte la marcia fino alla sua posizione iniziale.

 

Ciclo di test VDI conforme a VDI2198.

Il ciclo indicato è ovviamente piuttosto intensivo mentre, nella maggior parte delle situazioni che si verificano nel mondo reale, un carrello elevatore non lavora altrettanto intensivamente durante i suoi turni. Ad ogni modo questa è la misurazione standard. Una stima ragionevole del consumo di carburante nel mondo reale può essere, invece, ottenuta prendendo in esame il valore del consumo di carburante VDI60 sulle schede tecniche di ogni diverso produttore e presumendo che il carrello elevatore possa lavorare in media solo per il 60% del tempo, o in alternativa per 4,8 ore al giorno.

Ecco quindi come puoi calcolare da solo i costi totali per il carburante:

  1. Rileva il valore del consumo di carburante riportato sulla scheda tecnica del carrello elevatore
  2. Moltiplica tale cifra per il costo del litro di carburante diesel o del chilo di GPL
  3. Fai una stima di quante ore al giorno il carrello elevatore viene usato (per es., il 60% di un turno di 8 ore = 4,8 ore)
  4. Moltiplica per il numero di turni effettuati in un anno (per es., 260)
  5. Moltiplica per il numero di anni contrattuali (per es., 5)

La tabella seguente riguarda cinque rinomati produttori di carrelli elevatori (a parte Mitsubishi, i loro nomi non sono stati indicati). In tutti i casi è stata utilizzata la scheda tecnica del modello GPL, con portata di 2,5 tonnellate, dei diversi produttori, in modo da comparare i valori relativi al consumo di carburante.
La figura riporta un confronto del consumo di carburante (per il GPL kg/h e per il Diesel l/h) fra Mitsubishi e altri quattro produttori leader nel settore.

Conclusioni

Utilizzando le informazioni fornite dagli stessi produttori, si rileva chiaramente che al momento esiste una grande differenza nelle prestazioni relative al consumo di carburante fra i diversi produttori di carrelli elevatori. In applicazioni moderatamente intensive, le spese per il carburante possono costituire gran parte dei costi complessivi di gestione, e rappresentano un fattore estremamente importante quando la decisione d’acquisto è influenzata dai costi.

I valori calcolati in base a un tipico periodo di cinque anni contrattuali dimostrano che un carrello elevatore efficiente può far risparmiare al suo operatore all’incirca 15.000 Euro di carburante, se confrontato al modello che offre prestazioni peggiori in tal senso, e sempre utilizzando gli attuali costi del carburante, destinati sicuramente a salire.

  • Azioni
  • Prova ad effettuare una stima della tua possibilità di risparmio utilizzando la procedura precedentemente indicata (stimando anche l’intensità delle tue attuali operazioni) e confronta il carrello elevatore che attualmente utilizzi rispetto ad un’alternativa più efficiente dal punto di vista energetico.
  • Quando dovrai scegliere il tuo prossimo carrello elevatore termico, controlla i valori relativi al consumo di carburante indicati dal produttore e assicurati di parlarne con il venditore.
  • Chiedi al concessionario locale una quotazione equivalente per un carrello elevatore elettrico. Potresti restarne sorpreso (vedi il nostro articolo ‘Elettrico o a combustione interna: quale si adatta meglio alla tua attività?’)
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Attenzione! L’attrezzatura installata sul carrello elevatore può distruggere la batteria

Quando si ordina un carrello elevatore elettrico dotato di un’attrezzatura supplementare idraulica, è necessario prestare particolare attenzione.

Infatti, se non si scelgono le specifiche e l’istallazione più corrette, è possibile ridurre del 50% la vita della batteria.
Continua a leggere e ti racconteremo come un’azienda leader ha scoperto, a proprie spese, quali problemi possa provocare uno scorretto abbinamento fra carrello elevatore e attrezzatura supplementare, le cause del problema e cosa puoi fare per evitare che ciò accada nella tua impresa.

Un’attrezzatura supplementare installata in maniera corretta incrementa la produttività di un carrello elevatore.

Aumentare la funzionalità

Poiché il costo dei carburanti fossili continua a salire notevolmente e le leggi non permettono l’impiego dei carrelli elevatori diesel in ambienti chiusi, la domanda dei carrelli elettrici a c.a. di nuova generazione cresce velocemente. Ed è in continua crescita anche il trend di acquisizione di attrezzature supplementari potenti che possano migliorare la produttività, come ad esempio le pinze e i rotatori. La dotazione di questi accessori rende il carrello elevatore veramente multifunzionale: un grande vantaggio in tempi duri dal punto di vista economico.

Tuttavia, l’impiego di un’attrezzatura potente richiede una batteria di capacità sufficiente, ed una precisa calibrazione dell’impianto idraulico, per evitare che si verifichino problemi. Ecco un esempio. Un’azienda affermata decide di installare una pinza per balle al carrello elevatore in suo possesso. Inizialmente non ci sono problemi, ma ben presto la lunghezza del turno comincia a ridursi in modo significativo, anche se la batteria ha appena due anni e mezzo.

Identificazione del problema

Innanzitutto viene fatta un’accurata ispezione del carrello, dell’attrezzatura supplementare ed infine della batteria e del caricatore. Un’attenta analisi rivela che, quando viene impiegata la pinza, la batteria si scarica troppo velocemente. Questo è molto dannoso per la batteria ed è il motivo per cui la sua capacità e durata vengono influenzate tanto gravemente.

Il problema è duplice: da un lato la pinza ha un cilindro troppo grande, dall’altro le tubazioni hanno un diametro troppo piccolo per la capacità della pompa impostata per il carrello. (Nota: in generale alcuni carrelli hanno tubazioni idrauliche leggermente più sottili per le connessioni della terza valvola di servizio e questo fa salire la resistenza. L’imprenditore in questione desiderava una pinza ad azione veloce e la potenza di pompaggio era stata impostata al massimo. Sfortunatamente ciò complica la situazione in quanto l’eccesso di olio idraulico finisce per aggravare il problema soffocando il flusso.).

Evitare abbinamenti sbagliati

L’azienda in questione alla fine scopre, a proprie spese, che il segreto per ottenere prestazioni ottimali è quello di abbinare accuratamente le dimensioni delle tubazioni con il volume dei cilindri dell’attrezzatura supplementare e con il pompaggio del carrello, nonché con la capacità della batteria.

Sembrerebbe abbastanza ovvio ma, secondo l’opinione di un produttore leader di attrezzature supplementari, spesso è difficile scoprire quanta potenza viene effettivamente richiesta dall’attrezzatura. Una pinza, ad esempio, tira un carico maggiore rispetto a delle forche, perché richiede maggiore olio e pressione. Ci sono, ad ogni modo, altri fattori che non possono essere noti ai fornitori, come ad esempio l’intensità d’impiego. Anche se il carrello elevatore ha un contatore, questo non può rilevare la frequenza di impiego dell’attrezzatura.
Un portavoce ha riferito “È abbastanza sorprendente che a nessuno venga mai in mente di chiederci quanta potenza utilizzerà l’attrezzatura che forniamo, nonostante tutti sappiano che questa influenzerà il consumo di energia! Uno degli errori che viene fatto più frequentemente è quello di impostare una velocità di pompaggio troppo alta. Questo fa sì che solo una parte dell’olio vada all’attrezzatura, mentre una buona parte finisce direttamente nel serbatoio. La riduzione della velocità di pompaggio non influenza la velocità operativa dell’attrezzatura, ma influisce sulla quantità di energia consumata.”

Questo è un fattore cruciale perché il trend è orientato sulle batterie per compiti più leggeri, grazie alla tecnologia a c.a., la quale fa in modo che il carrello elevatore impieghi meno energia che in passato. Una batteria più piccola è meno costosa e può essere molto efficiente, ma è più vulnerabile ai picchi di carico.

Le nostre conclusioni

La miglior cosa da fare è quella di dotarsi di una batteria ad alta capacità in quanto questo avvantaggia anche il consumo d’acqua e la temperatura della stessa, aiutando ad allungare al massimo la sua vita operativa e riducendo i costi di ricarica.

  • Azioni
  • Quando sui carrelli elevatori elettrici si usa regolarmente un’attrezzatura supplementare è il caso di dotarsi di una batteria con specifiche adatte a compiti gravosi (il costo iniziale sarà più alto ma il risparmio si vedrà col tempo).
  • È necessario assicurarsi che il carrello e l’attrezzatura siano correttamente abbinati (con particolare riferimento alla velocità della pompa idraulica e alla capacità della batteria).
  • La riduzione della velocità della pompa non influenzerà le prestazioni ma avrà un effetto sul consumo di energia.
  • Le attrezzature supplementari causano un carico più elevato sulla batteria, producendo temperature più alte e un maggior consumo d’acqua. Quindi è necessario prendersi maggiormente cura della batteria.
  • Poiché l’attrito aumenta il carico sulla batteria, ci si può dotare, ad esempio, di un traslatore laterale dotato di rulli e guide, che opporrebbe meno resistenza e contribuirebbe a ridurre i consumi energetici.
  • Contatta subito il tuo concessionario locale che possiede tutta la competenza necessaria per consigliarti correttamente.
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Avanzata delle macchine: è necessario sostituire i carrelli elevatori con i robot?

Sembra inevitabile. Se si dà credito ai vari esperti su riviste, siti web e giornali, tutti i responsabili di magazzino dovrebbero prepararsi a integrare l’automazione e i robot nella loro attività se desiderano sopravvivere. Ma l’automazione è davvero l’unica risposta? Abbiamo veramente la necessità di smaltire i nostri affidabili carrelli elevatori e gli altri sistemi di magazzino per riuscire a competere? Per trovare le risposte, esamineremo l’argomento da tre diverse angolazioni.

  1. Quali ruoli si adattano ai robot?

Con il termine “robot” si indicano in realtà molti tipi diversi di macchine. Nella logistica, i robot possono essere utilizzati come mezzo di trasporto (interno), come strumento di consegna (ad esempio per il trasporto di generi alimentari), come macchine per i prelievi in ambienti di commissionamento e infine come applicazione AGV. Un AGV è un veicolo a guida automatica che può essere descritto come un ibrido tra un carrello elevatore e un robot. Infatti, supera i limiti che hanno la maggior parte dei robot, cioè non offrono una soluzione di sollevamento. Detto questo, la conclusione è che solo gli AGV specializzati nelle soluzioni di movimentazione dei materiali possono competere con (alcune) attività attualmente effettuate dai carrelli elevatori a forche.

  1. Quali tipi di attività di magazzino i robot sono in grado di supportare?

Per essere un buon investimento, i robot devono rimanere costantemente in funzione. Di seguito, esaminiamo quattro categorie di aziende per quanto riguarda le attività impiegate nei loro magazzini. Lo stoccaggio non è incluso in quanto si tratta di un’attività “statica”.

Produzione Ingrosso Dettaglio E-commerce
Commissionamento pallet 80 20 10 0
Commissionamento contenitori 15 40 45 10
Commissionamento articoli 5 30 35 40
Confezionamento 0 10 10 50

Fonte: Roadmap Robotica in magazzino (Logistiek.nl). I numeri rappresentano la percentuale di attività.

 

A causa della loro necessità di produttività continua, i robot o le soluzioni automatizzate possono essere presi in considerazione solo in riferimento alle caselle verdi. In breve, il lavoro deve essere ripetitivo per essere “programmabile”. Tuttavia, anche in questi casi è necessaria un’analisi approfondita per determinare se abbia senso effettuare un grosso investimento. A volte la risposta migliore consiste invece nell’apportare piccoli miglioramenti regolando i processi o utilizzando dispositivi di movimentazione dei materiali diversi. Tutte le altre aree possono ancora avvantaggiarsi di una movimentazione affidabile realizzata con carrelli elevatori o macchine da magazzino.

  1. Qual è il quadro generale?

L’automazione di magazzino può apportare molti vantaggi, come il miglioramento dei livelli di servizio, la riduzione degli errori di commissionamento degli ordini o la riduzione dei costi operativi. Ma la questione fondamentale non dovrebbe mai essere se sia necessario prendere in considerazione i robot. Piuttosto, di tanto in tanto, i responsabili di magazzino devono esaminare la loro strategia aziendale complessiva e considerare come questa viene supportata dalla loro attività logistica. Esaminate la vostra catena di fornitura. Considerate i cambiamenti nei mercati target, il comportamento dei consumatori, la gamma di prodotti, i punti di distribuzione, il trasporto e l’imballaggio. Solo effettuando una valutazione adeguata è possibile capire se è necessario adattare la propria attività ed eventualmente adottare nuove tecnologie. Nella maggior parte dei casi, apportare miglioramenti relativamente piccoli ma intelligenti può fare già realizzare grandi risparmi.

  • Azioni
  • Descrivete tutti i vostri processi logistici e valutate quanto bene questi si inseriscono ancora nella vostra strategia aziendale complessiva.
  • Lasciate che il vostro rivenditore di carrelli elevatori valuti la vostra attuale flotta di movimentazione dei materiali rispetto alle vostre attività logistiche e assicuratevi di utilizzare i carrelli elevatori più adatti alle relative applicazioni.
  • Visitate di tanto in tanto qualche mostra sulla logistica per essere sempre aggiornati.
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